CASE SPARSE VISIONI DI CASE CHE CROLLANO

CASE SPARSE. VISIONI DI CASE CHE CROLLANO

DI GIANNI CELATI

Nato da un progetto del fotografo Luigi Ghirri è, come i precedenti film di Celati, un viaggio nella Bassa Padana alla ricerca di immagini di casolari abbandonati, ville in rovina, chiesine semidistrutte, abitazioni disabitate. “Le immagini in movimento di Celati sembrano cercare l’esattezza delle fotografie di Ghirri, ma per verificarne l’impossibilità” (A. Costa). Quasi nulla di storico o sociologico nel film, ma una riflessione sull’attesa, sulla dimensione ineluttabile del tempo, sul senso di morte degli oggetti contro l’ideologia della Storia e della sua strada maestra. A enunciare queste idee è lo scrittore inglese John Berger, autore di Questione di sguardi; gli si alternano racconti e ricordi dell’attrice D’Amato. Lente carrellate, inquadrature ferme, campi lunghissimi, attenzione ai particolari minimi e ai movimenti della luce che cangia, cioè cinema che cerca un senso da attribuire all’atto del vedere. Nella sua concretezza è il film più astratto di Celati, stilisticamente il più ardito e armonioso. Montaggio: Lamberto Borsetti, uno dei 7 operatori. Prodotto da Pierrot e la Rosa, Stefilm con ZDF/Arte e Tele+.

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