Fughi nt i scapàin. La balera all’alba

Fughi nt i scapàin - La balera all’alba

Antonietta va in vacanza in Romagna da quando aveva 12 anni, perché la fabbrica dove lavorava suo padre, regalava a tutta la famiglia le “sabbiature” estive. Una mattina, alla fine degli anni sessanta Antonietta si presenta al Bagno Corrado, infila cento lire nel juke-box scegliendo una mazurca, un valzer e una polka, la moglie del proprietario del bagno scorge questa esile ragazzina ballare da sola, si avvicina, la cinge alla vita e iniziano a ballare freneticamente. Il giorno dopo si ripete la stessa scena, la musica si propaga veloce nell’aria e anche la notizia. Alcune persone, attirate dalla melodia si fermano a osservare, altre partecipano ai balli e così, tutte le mattine d’estate, dalle 06,30 alle 08,00, il bagno Corrado si trasforma in una balera. I passanti incuriositi si fermano a osservare, qualcuno prova a danzare, quasi tutti sorridono, intanto il sole colora di rosso l’orizzonte del mare. C’è Guido che vive a Gatteo e ha imparato a ballare da quando è vedovo, Silvana che viene da Milano e si mantiene giovane con il movimento e poi Mario che abita su in collina e all’inizio diceva “ma quelli sono matti ad andare a ballare alle sei e mezza” e adesso è sempre il primo ad arrivare. L’ultimo tango scorre lento nella pista, sguardi, mani che si toccano, il sole nel frattempo si è alzato, il vociare dei turisti si agita pigro dagli alberghi, sono le 08.00 e un’altra giornata di vacanze è alle porte.

Con la presenza dei registi  Marco LandiniGianluca Marcon. (Italia 2017, 30’)